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Rudolf Khametovich Nureyev, considerato tra i più grandi danzatori del XX secolo, nasce il 17 marzo del 1938 a Levallois-Perret, e ci lascia il 6 gennaio del 1993.

Proprio nel mese della sua scomparsa, a distanza di 24 anni, vogliamo condividere la bellissima “Lettera alla Danza” che scrisse quando i suoi giorni stavano ormai volgendo alla fine.   

Lettera di Rudolf Nureyev
“Era l’odore della mia pelle che cambiava, era prepararsi prima della lezione, era fuggire da scuola e dopo aver lavorato nei campi con mio padre perché eravamo dieci fratelli, fare quei due chilometri a piedi per raggiungere la scuola di danza.

Non avrei mai fatto il ballerino, non potevo permettermi questo sogno, ma ero lì, con le mie scarpe consumate ai piedi, con il mio corpo che si apriva alla musica, con il respiro che mi rendeva sopra le nuvole.
Era il senso che davo al mio essere, era stare lì e rendere i miei muscoli parole e poesia, era il vento tra le mie braccia, erano gli altri ragazzi come me che erano lì e forse non avrebbero fatto i ballerini, ma ci scambiavamo il sudore, i silenzi, a fatica.

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Auguri di Buon Anno

Gennaio 2, 2017

Danza Più augura Buon anno e Buon 2017

Con il nuovo anno la Sezione News di Danza Più vi rinnova l’appuntamento

ogni 1a e 3a settimana del mese 

con interessanti articoli per essere sempre informati ed aggiornati 

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Buon Natale

Dicembre 19, 2016

Danza Più
augura buone feste e un sereno Natale

e vi da appuntamento a gennaio

con l’uscita degli articoli della sezione News,
pubblicati ogni prima e terza settimana del mese

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La nuova pellicola di Stéphanie di Giusto “La Danseuse”, ambientata nella Parigi avanguardista dei primi anni del Novecento, racconta la storia di Loïe Fuller, una delle pioniere della danza moderna, interprete ed impresaria di un nuovo tipo di spettacolo fortemente ipnotico.

Il film, nelle sale italiane a partire dal 24 novembre, mette in luce il rapporto, venato di rivalità, tra la protagonista e la celebre Isadora Duncan, due icone della nuova generazione e di un tipo di danza che si stacca dal balletto classico per abbracciare un diverso dinamismo dei movimenti, divenuti più liberi e naturali.

Loïe Fuller, di origini americane, interpretata dall’attrice e cantante francese Soko, si reca dalla madre a New York per realizzare il sogno di divenire un’attrice. Solo a Parigi però trova un mondo che accoglie il suo talento e nel quale riesce ad affermarsi come artista.

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Le scarpette da punta non sono solo uno strumento di tecnica per la ballerina, ma sono un vero e proprio mezzo e come tale, per essere utilizzato nel modo giusto, necessitano di alcune attenzioni che l’insegnante in primis deve riservare alle proprie allieve. Solo l’insegnane, infatti, saprà capire se la ballerina ha tutti i requisiti per indossare le scarpe da punta e di conseguenza potrà suggerirle alcune scelte.

Quali sono i requisiti per poter indossare le punte?

– La giusta età: la regola base vuole che le punte non siano indossate prima degli 11 anni di età, in quanto non si è raggiunta ancora la totale maturazione del piede e le ossa sono ancora esposte a danno. Questa è ovviamente un’età indicativa poiché ogni allieva è differente.

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Un nuovo anno sta per cominciare ed è tempo di acquisti: body, mezze punte, scarpette da punta… ma è importante farlo con consapevolezza e in possesso delle giuste informazioni.

Il ruolo del genitore?
Sicuramente sostenere il figlio nella scelta di intraprendere il corso di danza. Questo non significa che ad un tratto debba sentirsi costretto a diventare un esperto del settore, ma neanche che bastano due click su internet.

E’ importante chiedere ai vostri insegnanti di fornirvi tutte le conoscenze adeguate a permette di fare spese in modo informato e corretto; in particolar modo è fondamentale prestare attenzione all’acquisto delle scarpette sia da mezza punta che, soprattutto, da punta, desiderio di molte giovani ballerine. Altrimenti si corrono anche dei rischi.

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Quali sono le cose da osservare per capire la bravura di un ballerino di danza classica? Diamo una panoramica per aiutare il lettore a comprendere questa elegante disciplina.

Lo studio della danza classica è considerato un elemento imprescindibile nella formazione di un danzatore che auspica una preparazione artistica completa e versatile.

Chiunque intendesse iscriversi e praticare un qualunque corso di danza, indipendentemente dallo stile, dovrebbe iniziare a muovere i primi passi nel mondo della danza attraverso lo studio del classico, in modo che, una volta acquisita una solida base in questo ambito, possa liberamente scegliere di continuare o di approfondire un qualunque altro stile.

La danza classica è una disciplina ferrea e rigorosa che permette di acquisire competenze e abilità, sia fisiche che tecniche, necessarie per un gran numero di discipline; per questo motivo è comunemente considerata la base di tutto.

Come valutare un ballerino di danza classica

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Le arti creative sono la misura e il riflesso della nostra civilizzazione. Offrono a molti bambini un’opportunità di vedere la vita con una prospettiva più ampia… I valori morali che per noi sono importanti sono‎ riflessi nella bellezza e nella verità che è emozionalmente trasmessa attraverso le arti. Le arti dicono qualcosa di noi alle generazioni future.” Ann P. Kahn 

Praticare attività fisica fin da bambini comporta innumerevoli benefici

– tiene attivo ed impegnato il bambino 

– aiuta a sviluppare le capacità di socializzazione

– riduce il tempo passato davanti a televisione e computer, contrastando la sedentarietà e i problemi derivati, nonché l’isolamento che questi atteggiamenti comportano

L’importanza della Danza e i suoi effetti benefici per la crescita e lo sviluppo del bambino sono riconosciuti sempre di più, anche da medici e istituzioni.

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Quando si parla di danza si possono pensare facilmente i tanti benefici che essa comporta, sia per il corpo che per la mente, in particolare per ragazze e ragazzi. E se a questo pensiero si affianca la voce della scienza e della statistica, allora il tutto si fa meno astratto e ancora più reale.

Già agli inizi del ‘900, per esempio, con la “danzaterapia” veniva presentata al mondo una nuova disciplina: la danza cominciò a essere considerata anche uno strumento di costruzione della propria personalità, poiché è capace di potenziare le capacità espressive e relazionali.

E il fil rouge che unisce danza e benessere personale arriva fino ai nostri giorni, quando la fisioterapista Anna Duberg ha iniziato ad interessarsi alla disciplina per fini terapeutici, riscontrando nella danza un grande aiuto, in particolare per gli adolescenti.

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Molte bambine sognano, fin dalle prime lezioni di danza, di indossare scarpette da punta e un candido tutù per poter volteggiare su un palcoscenico, davanti un pubblico gremito. Alcune, crescendo, continuano questo sogno per puro piacere a livello amatoriale. Altre, invece, decidono con il tempo, lezione dopo lezione, di trasformare la propria passione per la danza in una carriera.   

Diventare un danzatore o danzatrice professionista comporta, diversamente da quanto si possa credere, un buon lavoro e un lodevole impegno. È infatti necessario dedicarsi quotidianamente per molte ore all’allenamento fisico e, se in prossimità di uno spettacolo, alle prove.

Inoltre il professionistà dovrà condurre uno stile di vita sano, seguire un’alimentazione equilibrata ed esser fermamente disposto a volersi migliorare con una pratica e un esercizio costanti.

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