La posizione eretta pone degli interessanti argomenti di statica e di dinamica. Uno di questi argomenti riguarda l’articolazione del tronco sulle gambe, ovvero il bacino.
Il bacino ci permette di piegarci in avanti ed indietro, di ruotare di lato e di compiere tutti i movimenti propri degli arti inferiori, come la deambulazione ma è anche il punto in cui si giocano le forze di gravità e di resistenza alla gravità.
Se immaginiamo il nostro corpo come costituito da mattoncini, tipo Lego, risulta formato da due colonne: gli arti inferiori; da un cilindro: il tronco; e da due colonne collegate al tronco: gli arti superiori.
Il perno da cui dipende la nostra capacità di movimento è il bacino, posto tra gli arti inferiori ed il tronco.
Importantissimo per tutte le altre persone, qualsiasi attività facciano, lo è in particolare per i danzatori.
Un cattivo funzionamento del bacino riduce, o rende impossibile, il movimento.
Com’è fatto il bacino?
Possiamo considerare il bacino come un grande anello osseo, con funzione di sostegno e trasmissione delle forze dinamiche, ed una parte muscolo-tendinea con funzione di contenimento e di movimento dei segmenti ad esso collegati, arti inferiori e tronco.
Le ossa che costituiscono il bacino sono poche, andando da dietro in avanti e girando per uno dei due lati, sono:
- il gruppo sacro-coccigeo; centrale, asimmetrico perché presente singolarmente. È una specie di piramide rovesciata costituita dalle vertebre più basse fuse in due corpi, il sacro, subito sotto le vertebre lombari, ed il coccige, il tratto terminale della colonna.
- l’osso iliaco; è una massa unica, simmetrica, cioè presente sia a destra che a sinistra, in cui si riconoscono tre parti: l’ileo, che costituisce la porzione posteriore e superiore e che si raccorda con l’osso sacro medialmente, l’ischio che definisce la porzione laterale dell’osso; il pube che raccorda le due ossa – ileo ed ischio – con la parte controlaterale mediante la sinfisi pubica che è un legamento tendineo molto forte, ma in grado di diventare molto elastico durante la gravidanza.
La conformazione del bacino è diversa tra donna ed uomo. Nella donna l’anello è più ampio e più inclinato in avanti mentre nell’uomo ha ossa più robuste.
Lateralmente l’osso iliaco riceve, nella cavità acetabolare, la testa del femore, ovvero l’estremità superiore dell’arto inferiore.
I piani in cui si situano l’acetabolo, la testa del femore ed il corpo del femore sono tra di loro inclinati, in tal modo le forze dinamiche che giocano in questa area non sono trasmesse direttamente da una struttura all’altra ma si scompongono riducendone così l’azione compressiva e lesiva.
Le ossa del bacino sono tenute insieme da fortissimi legamenti ed importanti fasci muscolari.
Molto importanti sono i muscoli profondi come il grande psoas (che si innesta in alto sulla colonna lombare) ed il muscolo iliaco (i cui fasci muscolari si innestano sull’osso iliaco), questi si uniscono prima di fissarsi sul femore costituendo la massa muscolare nota come ileo-psoas, ed il piccolo psoas (con origine sulle vertebre lombari) che corre davanti al grande psoas ma si ferma sulle ossa del bacino, ed i muscoli otturatoreinterno, otturatore esterno, gemello superiore, gemello inferiore e piriforme.
Tutti questi muscoli sono importanti per il movimento.
I tre muscoli grande psoas, iliaco e piccolo psoas giocano un ruolo importantissiomo nei movimenti di flessione e rotazione della tronco sugli arti inferiori.
La loro azione è differente in funzione del punto fisso. Flettono, adducono (portano verso il piano mediale) ed extraruotano la coscia quando il punto fisso è la colonna; flettono, inclinano dal proprio lato il tronco o lo ruotano dal lato opposto quando il punto fisso è il femore.
L’armonia nella loro azione e nel rapporto con gli altri muscoli per determinare i movimenti della colonna e del femore è garantita dal sistema propriocettivo che regola la tensione di tutti i muscoli e tendini facendo in modo di consentire ad una parte di rimanere ferma detrminando così il movimento dell’altra o anche di bloccare tutte le parti mobili aumentando la tensione e la resistenza al movimento.
Il bacino contiene importanti organi come il tratto terminale dell’intestino (sigma e retto), l’utero (nelle donne) e la prostata insieme alle vescicole seminali e ai dotti deferenti (negli uomini), la vescica.
La parte inferiore del bacino, detta pavimento pelvico, chiude la cavità addominale verso il basso.
È costituita da fasci di muscolatura volontaria attraverso i quali passano le estremità terminale degli organi pelvici (retto, vagina e uretra nella donna) per aprirsi all’esterno.
È particolarmente rilevante il ruolo svolto dal muscolo elevatore dell’ano.
I due fasci pubococcigei, destro e sinistro, di questo muscolo formano, unendosi medialmente, lo iato urogenitale e quello rettale (aperture attraverso le quali passano la vagina e l’uretra, per raggiungere rispettivamente l’orifizio urinario e la vulva, e posteriormente il retto).
Le tre parti oltre a sostenere gli organi viscerali e collaborare all’aumento della pressione intraddominale, contribuiscono alla continenza degli sfinteri e sono attive nella respirazione tranquilla.
La corretta tensione e funzione di questi muscoli diventa così molto importante nel contribuire a mantenere la funzione di contenimento degli sfinteri propri degli organi cavi pelvici ed inoltre, essendo muscoli del tipo volontario, ovvero possiamo consapevolmente esercitarli e migliorarne la funzione possono contribuire a combattere patologie come l’incontinenza ed il prolasso (ovvero discesa degli organi).
Dott. Antonio Cannistrà
Dott. Antonio Cannistrà, Medico, specialista in Ematoligia e Statistca Sanitaria. Ricercatore per l’Italian Center for Single Session Therapy.
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